venerdì 28 novembre 2014

IL MINISTRO DEGLI ESTERI AL-‪‎MOALLEM‬ E LA DELEGAZIONE SIRIANA IN VISITA IN ‪RUSSIA‬ SU INVITO DI ‪LAVROV‬.

Si discuterá di accordi umanitari, commerciali e riguardanti la difesa. Le prioritá sono: gli imminenti interventi per venire incontro alle esigenze della popolazione, specie quella nelle zone conflittuali, con l'inverno oramai alle porte; i nuovi rapporti di import-export con i paesi BRICS; l'acquisizione e messa in operativitá dei sistemi missilistici russi di nuova generazione, per un rafforzamento dell'asse Damasco-Mosca in vista degli attuali e prossimi scenari, di vita civile e azioni militari, da dover e saper affrontare con determinazione e successo.
Il Vice Primo Ministro, nonché Ministro degli Esteri ed Espatriati, Walid‬ al-Moallem, è arrivato oggi, mercoledì 26/11/2014, nella città di Sochi per una visita di lavoro di due giorni in Russia.
La visita di Al-Moallem è avvenuta su invito del suo omologo russo Sergei Lavrov, secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri russo.
In una sua dichiarazione, rilasciata alla vigilia della visita di al-
Moallem, il ministro russo Sergei Lavrov ha detto che il problema principale da affrontare durante i colloqui con al-Moallem saranno legati all'attuale situazione in Siria.
"...La situazione in Siria è ancora molto tesa e segnata dalla costante minaccia terroristica rappresentata dai gruppi mercenari jihadisti, tra cui soprattutto DAESH e al-Nusra...", ha dichiarato Lavrov.
La delegazione che accompagna il ministro al-Moallem comprende il Consigliere politico e mediatico del Presidente, Bouthaina Shaaban, il Vice Ministro degli Esteri ed Espatriati, Fayssal Mikdad, l'Assistente Ministro degli Esteri ed Espatriati, Ayman Sousan, l'ambasciatore della Siria a Mosca, Riyad Haddad, ed il consigliere del Ministro, Ahmad Arnous.

lunedì 24 novembre 2014

PRESIDENTE BASHAR ‪‎AL-ASSAD‬: "‪‎DAESH‬ (ISIS) È IL RISULTATO DELLE POLITICHE ERRATE E OSTILI DELLE NAZIONI ANTI-SIRIANE"


Damasco, 20/11/2014 - Il presidente Bashar al-Assad giovedi ha incontrato i dirigenti del partito socialista arabo al-Baath di Tartous.
Durante l'incontro, il presidente al-Assad ha elogiato l'alto profilo patriottico dimostrato dai siriani in tutte le aree, tra cui la provincia di Tartous, sia attraverso la loro lotta ed i sacrifici per il loro paese, che per il loro spirito di ospitalitánei confronti degli sfollati che sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa degli attacchi terroristici.
Il presidente ha parlato della crisi in Siria, sottolineando l'importanza del partito al-Baath, quale partito ideologico aperto a tutti, cui va attribuito un'alto senso di responsabilità, in particolare nella guerra settaria condotta contro il paese, che é una guerra ideologica e non solo un confronto militare.
Il presidente al-Assad ha sottolineato l'importanza del dialogo tra tutti i membri partito del al- Baath, in tutte le loro diverse sfaccettature, opinioni, pensieri, scuole confessionali e differenze etniche, per saper e poter affrontare le sfide future.
Per quanto riguarda la situazione in Siria e gli ultimi sviluppi a livello regionale e internazionale, il presidente al-Assad ha sottolineato che le forze armate continuano ad affrontare tutte le organizzazioni terroristiche presenti sul terreno, sottolineando l'importanza della persistenza nello sforzo per la riconciliazione nazionale, minata a causa di interferenze esterne nemiche.
Egli ritiene inoltre che qualsiasi sforzo internazionale dovrebbe essere rivolto a favorire il rafforzamento di queste riconciliazioni locali, esercitando forti pressioni contro quegli stati che offrono il loro sostegno, sia finanziario che in armi, ai gruppi di mercenari terroristi, affinché tale comportamento venga interrotto immediatamente.
Il presidente siriano ha detto che la comunitá internazionale manca di una chiara visione (perché offuscata da una campagna mediatica deviata, ndt) , in questa fase soprattutto, specie dopo aver visto i crimini perpetrati dalle organizzazioni terroristiche, in testa a tutte quelli di Daesh (ISIS-ISIL) in Siria.
Bashar al-Assad ha aggiunto che la comparsa di queste organizzazioni terroristiche è dovuta all'accumulo di politiche errate e ostili da parte di alcune nazioni occidentali e di fazioni regionali anti-siriani, le quali hanno sostenuto e finanziato i gruppi di mercenari, a stragrande maggioranza stranieri, tra i piú spietati e criminali, al fine di distruggere la Siria, minare la sua stabilità nazionale, cercando di colpire l'unitá del suo popolo.
La regione sta vivendo una fase critica, e a decidere che cosa sará il suo futuro saranno la resistenza del popolo siriano, il sostegno dei paesi amici, l'aperta e decisa condanna da parte di protagonisti internazionali nei confronti dell'attacco in corso ai danni della sovranitá della Siria, per sconfiggere il pericolo del terrorismo, per preservare la stabilità regionale e globale, per raggiungere una cooperazione internazionale, vera e sincera, contro questa epidemia perniciosa, ha detto il presidente.

venerdì 21 novembre 2014

Le Parole del presidente Assad

"La regione si trova ad un bivio la cui destinazione sarà determinata dalla fermezza del popolo siriano nei confronti di ciò a cui è esposto, dalle posizioni dei paesi amici al suo fianco, alla comprensione di parti internazionali della gravità del terrorismo sulla stabilità della regione e del mondo, al fine di raggiungere una cooperazione internazionale vera ed onesta di fronte a questa grave epidemia."
Il presidente al-Assad nel corso di un incontro con i segretari e leader comunali e regionali del Partito Baʿth Arabo Socialista della provincia di Tartous - 20 novembre 2014.
Foto: "La regione si trova ad un bivio la cui destinazione sarà determinata dalla fermezza del popolo siriano nei confronti di ciò a cui è esposto, dalle posizioni dei paesi amici al suo fianco, alla comprensione di parti internazionali della gravità del terrorismo sulla stabilità della regione e del mondo, al fine di raggiungere una cooperazione internazionale vera ed onesta di fronte a questa grave epidemia." Il presidente al-Assad nel corso di un incontro con i segretari e leader comunali e regionali del Partito Baʿth Arabo Socialista della provincia di Tartous - 20 novembre 2014.

mercoledì 19 novembre 2014

ULTIME DALLA SIRIA

Migliaia di terroristi appartenenti al cosiddetto Esercito Libero Siriano (FSA) hanno lasciato la citta' di Aleppo. Il giornale turco Hurriyet Daily News citando una fonte della sicurezza turca ha riferito che ieri 14.000 militanti del FSA, compreso il loro comandante Jamal Marouf, hanno abbandonato Aleppo e sono fuggiti in Turchia. Inoltre FSA ha perso il controllo del valico di frontiera di Bab al-Hawa in seguito al ritiro da Aleppo. In citta' continuano a combattere terroristi di Isis e Al Nusra. (PressTv)

lunedì 17 novembre 2014

Mahmoud Issa scrive

Io, per Dio, come un cittadino siriano non accetterei mai di essere governato da un ladro fugito come (Qadri Jamil o da un assassino come Mouath al Khatib.
Si potrebbe perdonare tutto, ma ci sono le linee rosse per il cittadino siriano e lo Stato non può accettare!
La cosa più strana e bizzarra, e dopo quei fiumi di sangue e la distruzione avvenute con la partecipazione di questi soggetti, si possa fare passare questi soggetti attraverso alcuni come possibili interluquotori di un eventuale trattativa con il Governo siriano.
Se tutto quello che è successo era per avere una pultrona o la partecipazione al governo del Paese, noi non accetteremo mai, e inoltre più di quanto hanno fatto non potranno fare!
Se la questione riguardava opposizione e sostenitori, noi abbiamo un Grande oppositore " la Sua eccellenza il Presidente Bashar al Assad", noi siamo con lui oppositori per moltissimi questioni esistenti nel Paese, e vi sono alcuni dietro alcuni problemi allo scopo di spicolare e strumentalizzare questi questioni!, il Popolo siriano era sceso e scenderà nelle piazze per la Siria e per il Suo Comandante soltanto.
Non esiste una opposizione nel vero senso della parola, ma soltanto un gruppo di assassini, criminali, banditi, mercenari e servitori dei petrodollari che hanno venduto la loro coscienza e morale, e ora hanno terminato il loro lavoro e chiuso il loro mercato ed ecco che si propongono con una casacca nuova con il patrocinio e l'aiuto di qualcuno e che non avrà mai il successo sperato dagli autori.
La cosa più grande scoperta da questa crisi è che sono cadute tutte le maschere di coloro che erano mimitizzati e coperti da maschere false e che parlavano in nome del Popolo siriano, oggi sono tantissimi.
Noi abbiamo un solo portavoce e l'unico rappresentante del Popolo siriano che lo ha eletto ed è il Presidente Bashar Al Assad.

venerdì 14 novembre 2014

C’E’ SOLO VITTORIA O MARTIRIO. IL BREVIARIO DEI COMBATTENTI DI ASSAD

“C’è solo vittoria o martirio”. Il concetto chiave della resistenza siriana viene telegraficamente espresso tra le corsie di un ospedale militare. Quello dedicato al neurochirurgo Mahmud Shadi, ucciso negli anni Ottanta dalla Fratellanza Islamica. Ci troviamo a Tartus, cittadina sul mare a circa 100 km dal porto di Latakia. Davanti a noi, costretto da un intrigo di bendaggi e tutori metallici, c’è un maggiore quarantenne dell’Esercito Arabo Siriano. “Un colpo di mortaio mi ha ferito mentre combattevo a Latakia”, racconta il maggiore, lasciandoci il tempo di realizzare che le condizioni in cui versa sono quasi disperate. Come lui, interminabili altri feriti giacciono ricoverati nelle stanze affianco. Alcuni si rimetteranno in piedi e torneranno – come promesso – a combattere, altri no. Tra questi ultimi c’è la lunga schiera dei mutilati di guerra, quelli che hanno perso una gamba, oppure un occhio, diventando così inabili alle mansioni operative.
Loro li incontriamo la sera della festa cittadina, l’evento ufficiale al quale presenziano anche autorità del calibro di Walid Al Muhalemed, ministro degli Affari Religiosi, e Nizar Moussa, governatore della città di Tartus. Si tratta di un ricevimento nuziale, il ricevimento di nozze di diciassette spose siriane e i loro rispettivi compagni. Questi ultimi sono tutti ufficiali dell’Esercito Arabo Siriano, rimasti più o meno gravemente feriti al fronte. La cerimonia, che s’apre con la sfilata delle coppie, presto si anima. Nella sala ricevimenti della città nessuno rinuncia alle danze, persino quelli che per ballare sono costretti ad aiutarsi con le stampelle. In aria si leva una girandola di sciarpe tricolori fregiate da stelle verdi. La tricromia nazionale viene richiamata ovunque: sugli inserti degli abiti delle spose, sulle coccarde appuntate alle giacche eleganti degli invitati e persino a decorare la glassa della grande torta nuziale. La torta, come da tradizione, verrà tagliata con la Dhū l-fiqār, la spada sacra che l’Imam Ali ebbe in dono da Maometto. Questa spada biforcuta è l’arma simbolo della tradizione islamica, della Siria di Assad e degli alawiti, della Siria che schiera i suoi figli a difesa della patria. Quelli che tra questi non fanno ritorno sono detti “i martiri” e Tartus, in tale campo, detiene un funesto primato.
Questa località ha pagato il prezzo più salato della guerra, quello del maggior sacrificio di vite dall’inizio del conflitto ad oggi. Il ventenne Taleb Al Shauqra, caduto nei sobborghi di Damasco per mano dei terroristi del Fronte al-Nuṣra, è un martire. Per le strade del suo quartiere si tiene la sua veglia funebre: agli uomini spetta il posto nella grande tenda da campo allestita nella via, mentre per le donne il rito si svolge nel raccoglimento domestico. “In questo momento di profondo pericolo per la nostra patria i nostri giovani versano il loro sangue per difenderla, per noi i caduti sono più importanti dei santi”, spiega il padre di Taleb. Questi giovani sono cari alla patria e non solo, anche agli Dei, al punto da occupare un posto importante nella scala gerarchica celeste. Le parole del padre di Taleb ci riportano alla mente un’altra testimonianza, quella riferitaci a Damasco da Kinda Al Shamat, ministro degli Affari Sociali. “Se avessi fatto altri figli avrei mandato anche loro a difendere la patria”: è quanto il ministro racconta d’aver udito da una madre siriana a cui la guerra ha strappato cinque figli. Ma le parole più eloquenti sono quelle che non fanno rumore. Quelle dei muri chilometrici dove le raffigurazioni dei militari uccisi sovraffollano ogni centimetro di superficie, persino le vetrine dei negozi esibiscono con orgoglio quei visi barbuti. Tutte barbe scure, di rado si ha occasione di vederne qualcuna che ha avuto il tempo di farsi grigia.

mercoledì 12 novembre 2014

ISRAELE SFACCIATAMENTE CONTINUA A PRENDERSI CURA DEI TERRORISTI FERITI CHE HANNO COMMESSO CRIMINI IN SIRIA.


Gerusalemme Occupata - 2014/10/11 - Le forze armate dell'entità sionista hanno trasportato alcuni terroristi, feriti in Siria, dal Golan siriano occupato sino all'interno della Palestina, per fornire loro cure mediche adeguate, in modo che possano guarire in fretta e tornare a commettere crimini contro il popolo della Siria.
Il sito israeliano Walla questo Lunedi ha dichiarato che l'esercito israeliano ha trasportato all'ospedale Poriya, a Tiberiade, 3 uomini armati feriti, aggiungendo che lo stesso ospedale ha già trattato sin'ora 117 terroristi feriti.
L'entità criminale sionista fornisce supporto militare e di intelligence direttamente alle bande di mercenari e alle organizzazioni terroristiche attraverso le alture del Golan siriano occupato, in particolare a Jabhat al-Nusra e alle organizzazioni terroristiche affiliate, in una oltraggiosa violazione di tutti gli accordi e risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite .
Anche molti altri ospedali israeliani forniscono cure mediche ai jihadisti feriti, ai 'terroristi moderati ", ai cannibali di Obama, e ad ogni genere di assassini e mercenari senza scrupoli.

lunedì 10 novembre 2014

Siria‬, L'esercito stabilisce il pieno controllo sul giacimento di gas al-Shaer in sobborgo ‪Homs‬

Fonte militare ha detto a SANA che l'esercito, in collaborazione con gruppi di difesa popolare, hanno preso il pieno controllo sul giacimento di Gas al-Shaer e sulle colline circostanti nella campagna orientale di Homs, uccidendo decine di terroristi Isis e dando la caccia ai terroristi restanti nella regione.

martedì 4 novembre 2014

Il Fronte Europeo per la Siria incontra il Partito Radicale Serbo


BELGRADO, 4/11/2014 - Questa mattina la delegazione italo finlandese del Fronte Europeo per la Siria è stata ospite presso la sede centrale del Partito Radicale Serbo, nel quartiere di Zemun. Qui i volontari hanno preso parte ad una conferenza sul tema della guerra in Siria, offrendo ai presenti le rispettive testimoninze sull'argomento e decrivendo la recente missione in terra siriana.

Simone Mocchegiani Carpano, rappresentante della delegazione italiana del Fronte Europeo per la Siria, ha illustrato le ragioni dell'interessamento degli attivisti alla causa siriana. "La nostra volontà è quella di proseguire nella battaglia di verità, sostegno e appoggio alla Siria - ha dichiarato il rappresentante, recentemente tornato dall'ultima missione a Damasco - Gli Europei e l'Europa non possono più rimanere indifferenti, anche perchè in primis l'Europa ha visto colpire, in altri anni, le sue città e i suoi popoli da bombardamenti indiscriminati, pressioni politiche, militari ed economiche imposte dai vincitori".

In rappresentanza del Fronte è intervenuto anche il finlandese Ali Rila. "Nel nostro Paese è stato registrato, in proporzione al numero di musulmani presenti, il più alto numero di arruolamenti al jihadismo in Siria, per questa ragione ci sentiamo chiamati ad intervenire in supporto al popolo siriano".

Anche Solidarité Identité ha preso la parola, fornendo dati preziosi circa le tragiche condizioni in cui versa il sistema socio sanitario in Siria. "Il Ministero della Salute della Repubblica Araba Siriana, in occasione della recente missione, ci ha fornito alcune stime ufficiali: nell'ultimo triennio le ambulanze interessate dai sabotaggi sono state 418, di cui 325 sono andate distrutte e 93 risultano sequestrate. Per quanto riguarda le strutture ospedaliere, su un totale di 692 unità, 513 sono andate distrutte e 141 hanno subito danneggiamenti di media entità. Il settore farmaceutico, invece, ha visto la perdita di 18 centri produttivi su un totale di 74", ha dichiarato Elena Barlozzari, portavoce di Sol.Id.

 In chiusura, ci sono stati gli interventi di Miljan Damjanovic e Svetislav Madjarovic, rispettivamente membro del Comitato centrale e presidente dei giovani del Partito Radicale Serbo. "Noi siamo grati ed è un onore avere i membri del Fronte Europeo per la Siria come ospiti. Il nostro partito è lieto di vedere giovani pronti a mobilitarsi per le cause internazionali. Ci impressiona come siate pronti a spendervi per la Siria tanto quanto per il Kosovo", ha dichiarato Damjanovic. "I nostri obiettivi di lotta sono gli stessi: la globalizzazione e l'occupazione dei nostri paesi da parte dello strapotere atlantico. Per questa ragione qui in Serbia le vostre azioni avranno appoggio incondizionato", ha concluso Madjarovic.
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