venerdì 31 gennaio 2014

Piano proposto dalla delegazione della Repubblica Araba Siriana a Ginevra 2

Il Piano proposto dalla delegazione della Repubblica Araba Siriana a Ginevra 2, rifiutato da parte dei terroristi venuti in veste di delegazione dell’opposizione siriana guidata da Robert Ford ex Ambasciatore USA a Damasco.

Il testo:

ELEMENTI FONDAMENTALI PER
UNA DICHIARAZIONE POLITICA

1-) Il rispetto della sovranità della Repubblica Araba Siriana, della sua integrità territoriale rifiutando la cessione di qualunque parte di esso, di operare per la liberazione di tutti i territori sotto occupazione straniera;

2-) Il rifiuto di ogni tipo e forma di ingerenza o dettati esterni in questioni interni siriani siano essi direttamente o indirettamente, e laddove soltanto i siriani in proprio sono titolari esclusivi di decidere il futuro del proprio paese con strumenti democratici attraverso le urne, nonché soltanto il Popolo siriano è il titolare esclusivo nella scelta del sistema politico lontano da ogni modello imposto non accettato dal Popolo siriano;

3-) La Repubblica Araba Siriana è uno Stato democratico fondato sul pluralismo politico, sulla sovranità della legge, sull’indipendenza della Magistratura e del cittadino siriano, sulla protezione e difesa dell’unità nazionale, sul pluralismo culturale dei componenti la società siriana e della tutela della libertà in generale;

4-) Il rifiuto del terrorismo, combatterlo e ripudiare ogni forma e tipo di discriminazione, di estremismo, dell’ideologia wahabita screditante delle fedi altrui, e chiedendo agli Stati di cessare la fornitura di armi, l’addestramento, l’accoglienza, la fornitura di informazioni o di garantire ambiente sicuri ai gruppi terroristici, nonché il rifiuto delle istigazioni mediatiche a compiere atti terroristici in ottemperanza alle Direttive Internazionali riguardanti l’antiterrorismo;

5-) Preservare tutte le Istituzioni e gli enti statali, le infrastrutture, i beni pubblici, privati e la loro protezione.

mercoledì 29 gennaio 2014

Ginevra 2: la strada per la pace in Siria è ancora in salita


Montreux, 27 gen – Che la strada per Ginevra II sarebbe stata tutta in salita lo immaginavano in molti, ma non tutti potevano immaginare anche che a quattro giorni dall’inaugurazione dei lavori – avvenuta a Montreux il 22 gennaio scorso – tra delegazione siriana e opposizione non sarebbe intercorso nemmeno un cenno di saluto.
«Continueremo, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, se tutto va bene» – afferma Lakhdar Brahimi, il mediatore internazionale che nei giorni scorsi ha ricevuto in forma separata entrambe le delegazioni, ottenendo risultati affatto incoraggianti. Da un lato l’opposizione chiede l’esclusione di Bashar dal futuro governo di transizione, dall’altro la rappresentanza lealista non intende ‘detronizzare’ il proprio leader.
Il presidente siriano, nei giorni antecedenti all’apertura delle trattative, aveva invitato la delegazione governativa alla calma, ad essere «all’altezza dell’incarico, rappresentare le sofferenze e le speranze del popolo, conservare la sovranità della Siria e rifiutare qualsiasi ingerenza estera, senza mai cedere i nostri principi nazionali, in particolare la conservazione della nazione del popolo e facendo dei loro interessi una priorità».
Sovranità, speranza e nessuna ingerenza straniera sono la stesse ‘parole d’ordine’ che echeggiano fuori dalla Conferenza, per le strade di Ginevra, dove centinaia di filogovernativi si sono dati appuntamento per manifestare in favore della pace e di Bashar, che acclamano come loro legittimo Presidente.
Tra la folla c’è anche Jamal Abo Abbas, presidente della Comunità siriana in Italia, nata a Roma all’inizio degli anni ‘70 con lo scopo di favorire lo scambio interculturale tra Italia e Siria. Oggi la Comunità di Jamal è diventata, in particolar modo a partire dal 16 Marzo 2011 (inizio della guerra terroristica in Siria) , punto di riferimento per tutti i siriani presenti nel nostro Paese.
«Vivo da anni in Europa, da cittadino italiano ed europeo mi vergogno di sentire parlare i nostri rappresentanti politici di democrazia e, contemporaneamente, vederli appoggiare chi manda le armi in Siria per ucciderci – afferma Jamal e prosegue – Non credo nella buona fede delle potenze occidentali, ed è per questa ragione che non confido nel buon esito di questa mediazione. Credo però nella forza e nel valore dei nostri soldati e nella determinazione del popolo siriano, noi siamo gli unici in grado di cacciare i terroristi ed i loro mandanti dalla Siria» – conclude Jamal.
Il timore della Comunità siriana è che Ginevra II possa far ciò che la guerriglia in tre anni non è riuscita ad ottenere, ovvero la definitiva destabilizzazione della Siria e l’allontanamento di Bashar, unica figura politica ritenuta in grado di garantire la pace.
Giovanni Feola, rappresentante del “Fronte Europeo per la Siria” – in occasione dell’apertura di Ginevra II – aveva così commentato la scarsa affluenza di antigovernativi: «L’assenza di manifestanti dell’opposizione è la dimostrazione tangibile che il CNS non è una realtà di popolo, anzi, è completamente slegato dal tessuto sociale siriano e dalle sue comunità all’estero».

lunedì 27 gennaio 2014

Il Fronte Europeo per la Siria è per la seconda volta a Damasco!

For the second time from its foundation, a delegation will visit Syria’s capital, Damascus. After the first visit made during the end of summer 2013 by the Italian branch, now it’s the turn of the Belgian branch‘s representative of European Solidarity Front for Syria. During the visit there will be meetings with representatives of Syrian institutions, activists and media. We express again our support to Syrian people and its legitimate government.
Also will be prepared and will publicized the next mission which will take place in spring 2014.
More details and photos of this mission will be published during the week.

Per la seconda volta dalla sua fondazione, una delegazione visiterà la capitale della Siria, Damasco. Dopo la prima visita effettuata durante la fine dell’estate del 2013 dal ramo italiano, è ora il turno del rappresentante del ramo belga del Fronte Europeo di Solidarietà per la Siria. Durante la visita ci saranno incontri con i rappresentanti delle istituzioni siriane, attivisti e media. Esprimiamo di nuovo il nostro supporto alla popolazione siriana e al governo legittimo siriano.
Verrà preparata e pubblicizzata la prossima missione che si terrà nella primavera del 2014 .
Ulteriori dettagli e foto di questa missione saranno pubblicati durante la settimana.

domenica 26 gennaio 2014

Siria, Damasco, Centinaia di famiglie tornano alle loro case in Barzeh, dopo la riconciliazione nazionale

Centinaia di famiglie iniziano il ritorno alle loro case nel quartiere di Barzeh a Damasco dopo il successo della riconciliazione nazionale.

Centinaia di famiglie erano scappati lasciando le loro case nel quartiere Barzeh a causa dei atti dei gruppi terroristici armati.

SANA reporter ha detto che le famiglie sono entrati le loro case dopo che le autorità specializzate nella provincia di Damasco hanno ripristinato tutti i servizi e la riparazione delle infrastrutture.

mercoledì 22 gennaio 2014

Ora a Montreux

La Comunità siriana in Italia e il Fronte Europeo per la Siria sono giunti da Roma a Montreux. Nella città elvetica, in questo momento, più di cinquecento sostenitori del legittimo Presidente Bashar Assad stanno manifestando davanti al Montreux Palace Hotel in occasione dell'apertura dei lavori della Conferenza di pace Ginevra II.



martedì 21 gennaio 2014

Il Presidente Bashar Al-Assad alla delegazione ufficiale della Siria a Ginevra 2

Il Presidente Bashar Al-Assad alla delegazione ufficiale della Siria a Ginevra 2: "La delegazione deve essere all'altezza dell'incarico, rappresentare le sofferenze e le speranze del popolo, conservare la sovranità della Siria e rifiutare qualsiasi ingerenza estera, senza mai cedere i nostri principi nazionali, in particolare la conservazione della nazione del popolo e facendo dei loro interessi una priorità”.

sabato 18 gennaio 2014

Nel tempo dell'inganno universale dire la verita' e' un atto rivoluzionario!

 
 
Fronte europeo per la Siria e Comunita' siriana in Italia saranno presenti a Montreaux in occasione dell'inizio della conferenza internazionale sulla situazione siriana. Dopo tre anni di continuo supporto arriva il momento piu' importante p...er far sentire la nostra voce a sostegno dell'unica Siria legittima, quella del presidente Bashar Al-Assad, del popolo e dell'eroico esercito nazionale.
Nel tempo dell'inganno universale dire la verita' e' un atto rivoluzionario!

venerdì 17 gennaio 2014

Il presidente Al-Assad riceve Zarif

Il presidente Al-Assad riceve Zarif: "Il Pericolo dell'ideologia wahhabita sta minacciando il mondo intero e non solo i paesi della regione. il popolo siriano e alcuni dei popoli della regione sono diventati consapevoli della gravità di questa ideologia terroristica e tutti devono contribuire ad affrontarla e sradicarla dalle sue radici."

Lo ha sottolineato il presidente Al-Assad durante l'incontro con Mohammad Javad Zarif, Ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, e la delegazione che lo accompagna.

A sua volta Zarif ha detto: L'Iran è pronto a unificare gli sforzi tra i paesi della regione per affrontare le sfide e la lotta al terrorismo per raggiungere la sicurezza e la stabilità, affermando che L'Iran sostiene il popolo e la leadership siriana e nel raggiungere il successo della Conferenza di Ginevra 2

mercoledì 15 gennaio 2014

PUTIN E L’ARTE DI PARLARE CHIARO!

Oramai è alla luce del sole il coinvolgimento, il finanziamento ed il sostegno militare, che l’Arabia Saoudita, fornisce ai gruppi terroristi che combattono in Siria, così come in Libano, Iraq ed Egitto, sotto la bandiera dell’Islam takfirista a guida Qaedista. Questo paese, l’Arabia Saoudita, che tutti corteggiano per spillargli soldi, è nato dalla volontà delle potenze colonialiste, governato impunemente ed in modo totalitario da una famiglia di bedouini posti sul trono del paese dagli Americani ,che di fatto controllano la penisola Arabica e le sue fonti del petrolio.
Una “dinastia” dal pensiero Islamico, a dir poco estremista ed integralista come lo é il Wahabismo. I governanti di questo regno delle sabbie, assieme ai piccoli statarelli della penisola arabica, con un ruolo di sudditanza (leggasi Qatar, Bahrein, Kuwait, UAE ed altri), continuano ad usare i ricchi proventi del petrolio per finanziare l’intero progetto di destabilizazzione del Medio Oriente, fino a giungere a voler colpire la Russia di Putin, usando quello che è oramai tristemente conosciuta come Al Qaeda. Questo era il sapore delle minacce del capo dell’intelligence Saoudita all’indirizzo del Presidente Putin durante la sua ultima visita a Mosca per cercare di dissuadere i Russi a continuare a sostenere il Presidente Siriano Al Assad.
Ma quale é stata la reazione del Presidente Russo all’ultima provocazione fatta dai bedouini Saouditi alla Russia, quando gli ultimi rapporti sui recenti attentati a Volgograd, che hanno causato la morte ed il ferimento di centinaia di persone, hanno provato che tutte le “piste portavano allo stesso paese che gestisce le cellule terrorische” che stanno insanguinando la Syria ed il Medioriente: leggasi l’Arabia Saoudita?
E di ieri la notizia che circola sui media Arabi, circa il clima di aspettazione che regna in Arabia Saoudita, dopo aver preso visione della missiva che una delegazione inviata dal Presidente Putin ha rimesso al sovrano Saoudita, e che sostanzialmente precisava che gli ultimi attentati esplosivi avvenuti sul territorio della Federazione Russa, hanno superato, per i Russi, una ligna rossa di demarcazione che non doveva essere superata. La lettera specificava che la Russia di oggi NON è la Russia di Eltsin o l’Unione Sovietica di Gorbacev. (Ricordiamo i due leader che contribuirono negli anni 90 a smantellare la potenza Sovietica e a svenderla all’Occidente. NdA)
La lettera continua dicendo : dovete sapere che il sangue versato dei nostri cittadini, vi farà annegare assieme al vostro regno, e nessuna nave potrà essere utile a salvarvi, se non ottempererete alle nostre richieste. Oggi la richiesta di dimissioni del Presidente Assad è strettamente subordinata alla fine del regno Saoudita. (fine citazione)
Terminato l’incontro durato 15 minuti, e già i governanti Saouditi cominciavano ad esaminare gli avvertimenti dei Russi, perché una minaccia dal tono cosi alto ed esplicito, non estata mai udita da nessun sovrano Séoudita, prima d’ora. Una minaccia che esce dalle consuete schermaglie e minacce mediatiche, o attraverso terze parti come è usanza politicamente parlando.
Un diplomatico di alto livello, accreditato presso la delegazione Russa, ha riferito agli organi di stampa, che ciò che i governanti della famiglia Saoud hanno udito, gli ha fatti prendere sentore del pericolo che regna sulla continuità del loro regno, vista la loro responsabilità nelle varie crisi che sobbillano la regione ultimamente.
Ad incrementare il timore della famiglia regnante degli Saoud, arrivano anche gli ammonimenti dal tono molto duro dell’Iran, paese che i Saouditi considerano acerrimi nemici. Gli ammonimenti Iraniani, avvertono chiaramenti i Séouditi a non essere tentati nell’intervenire militarmente contro il governo Iraqeno nella regione di Falluja ed Al Anbar, considerando una tale azione una dichaiarzione di guerra contro Teheran, precisando che “le vostre regioni non saranno al riparo dalla rappresaglia Iraniana, ad eccezione della Mecca, di Medina, e della zona di Al Bouqai”, ritenute luoghi sacri dell’Islam. (Attualmente il governo Iraqeno, alla stregua del governo Siriano, conduce una offensiva militare contro Al Qaeda e le sue varie diramazioni, nelle zone sopra citate, e parzialmente sotto controllo delle fazioni Salafite e Jihadiste, le stesse che combattono in Siria, e apertamente sostenute e finanziate dal regno Wahabita delle sabbie…
Le carte del gioco sono state mescolate molto bene, e l’intera regione è in aspettazione della soluzione positiva di molte crisi esistenziali, senza più la possibilità di imposizione di dettami Occidentali attraverso l’operato dei Saouditi.
Noi Siriani, non possiamo che essere grati al Presidente Putin per la sua posizione avverso i spregevoli mandatari Saouditi, al servizio degli interessi dei sionisti, degli Americani e dell’ipocrita e vigliacco Occidente, con l’Europa in primis. E come i Russi noi non dimenticheremo, e a suo tempo, dopo aver ripulito la Siria dalla feccia, gliela faremo pagare a quei quattro bevitori di urina di cammello travestiti da “emiri”, e tutto il loro oro non li potrà salvare.
Viva la Siria!

martedì 14 gennaio 2014

Ministro Degli Esteri Belga: Uccisi 20 Su 200 Terroristi Belgi Che Combattano In Siria.

Il ministro degli Esteri belga Didier Reynders ha detto che più di 20 su circa 200 terroristi belgi che stanno combattendo in Siria sono stati uccis...i in questo paese.

Reynders ha detto al quotidiano “La Libre” che sono stati individuati i nomi di oltre 200 cittadini belgi, che stanno combattendo tra le file dei gruppi estremisti in Siria, compreso lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIL), e più di 20 di loro sono stati uccisi li.

Egli ha detto che la preoccupazione più seria è come rintracciare queste persone per valutare il grado di pericolosità dopo il loro ritorno in Belgio o in altri paesi, e ha osservato che queste persone non solo hanno una ideologia estremista, ma hanno acquisito esperienza di combattimento che permette loro di intraprendere qualsiasi azione.

Reynders ha citato il caso di due giovani donne, di età compresa fra 17 e 19, che sono andati in Siria e sono stati coinvolti in relazioni con membri dei gruppi armati più estremisti del paese.

domenica 12 gennaio 2014

Al-Jaafari: Non è più un segreto, il coinvolgimento del regime saudita nel terrorismo in Siria

L'inviato permanente della Siria alle nazione unite Dr. Bashar al-Jaafari ha detto che il regime saudita è coinvolto nell’istigare la gente al... terrorismo e l'invio di terroristi in Siria con il pretesto della Jihad, tra cui "la jihad del sesso".

"Questo fatto è stato confermato a partire dalla dichiarazione del ministro degli esteri saudita Saud al-Faisal che ha ammesso due volte in Cairo che l'Arabia Saudita sta armando l'opposizione ... è una chiara confessione", ha detto al-Jaafari in una intervista con il canale al-Mayadeen TV.

Egli ha sottolineato che l'Arabia Saudita sta istigando la gente al terrorismo e a perpetrare massacri in Siria, aggiungendo che il cosiddetto "Fronte Islamico" è anche un'organizzazione terroristica.

La Siria ha ripetutamente messo in guardia il sostenimento e l’istigazione al terrorismo praticato dal regime di Al-Saud, che è una violazione delle risoluzioni internazionali, e dall'inizio della crisi, ha inviato una serie di lettere alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza affermando che il regime saudita è coinvolto nei crimini perpetrati dai gruppi armati terroristici in Siria.

giovedì 9 gennaio 2014

Fronte europeo e Comunita' siriana, 16 gennaio presidio davanti l'ambasciata dell'Arabia Saudita a Roma.

COMUNICATO MANIFESTAZIONE
Il Fronte europeo per la Siria e la Comunita' siriana in Italia invitano tutti a partecipare al presidio del 16/01/2014 a Roma davanti l'ambasciata dell'Arabia Saudita. Lo scopo della manifestazione, indetta a poch...i giorni dall'inizio della conferenza di Ginevra 2, sara' quello di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito al protarsi della guerra in Siria che dura ormai da quasi tre anni, perpetrata oltre che dai principali stati occidentali, anche da alcuni paesi del medio-oriente come appunto l'Arabia Saudita, principale sostenitrice e finanziatrice dei terroristi fondamentalisti che continuano ad insanguinare la Siria.
Appuntamento alle ore 11.00 presso l'ambasciata dell'Arabia Saudita in via Pietro Raimondi 14.
Invitiamo tutti a ribadire il proprio sostegno al popolo siriano e al suo legittimo governo.
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martedì 7 gennaio 2014

La più grande minaccia alla pace globale nel 2013? Gli Usa

Washington, 6 gen – Gli Stati Uniti sono la più grande minaccia alla pace mondiale. E questa è una cosa che begli anni si è sentita dire spesso. Ma stavolta lo dice un sondaggio condotto in 68 diversi Paesi in tutto il mondo dal prestigioso Worldwide Independent Network and Gallup. I cittadini che, alla domanda “Quale Paese pensi sia oggi la più grande minaccia alla pace mondiale?” hanno indicato gli Stati Uniti appartengono non solamente a Nazioni che in prima persona hanno potuto beneficiare della “pax americana” come quelli dell’area mediorientale e sudamericana (Argentina, Brasile e Perù in testa) ma provengono anche da partner storici e alleati NATO come Grecia e Turchia.
L’America si ritrova così al primo posto in classifica, con il 24 percento delle “preferenze” (accumulate anche grazie alla miserevole figura tenuta nell’ affaire Siria), inseguita da lontano dal Pakistan (8 percento) e dalla Cina (6 percento). Quarto posto condiviso da Afghanistan, Iran, Corea del Nord e (udite udite) da Israele, con il 5 percento dei voti. Israele è salita nei sondaggi dopo aver tuonato contro gli accordi nucleari presi con l’Iran e minacciato rappresaglie.
Interessante notare come una percentuale abbastanza significativa di cittadini statunitensi, intorno al 13 percento, abbia confessato di ritenere che la propria Nazione sia il pericolo più grande al precario status quo internazionale. Un altro sondaggio condotto dal AP-NORC Center for Public Affairs Research ha rivelato che secondo più del 50 percento dei cittadini americani intervistati il sistema politico statunitense deve essere “ completamente riformato”. Perdipiù, il 70 percento pensa che il governo Obama non sia in grado di fare fronte ai problemi e alle questioni principali che si porranno nel 2014
Non così scontato allora appare l’esito dell’altra grande domanda posta dal Worldwide Independent Network and Gallup agli intervistati, e cioè “Se non ci fossero ostacoli per vivere in qualunque parte del mondo, in quale paese vivresti?”: di nuovo gli Stai Uniti restano in testa, sebbene con un assai più risicato margine del 9percento.
Cosa ne possiamo dedurre? Che gli Stati Uniti sono un Paese prospero e pieno di benessere, certo, ma che per ottenere e mantenere questo benessere non si fanno scrupoli a fomentare o scatenare conflitti in aree del mondo ritenute strategiche. Siamo di fronte ad una Nazione ancora in grado di abbagliare molti nel mondo con il suo miraggio di ricchezza e di successo. Che però a detta dei suoi stessi coccolati cittadini rappresenta la principale minaccia alla pace mondiale e che necessiterebbe di un radicale mutamento in politica interna.
Viviamo oggi (ancora) nell’era geopolitica paventata da Carl Schmitt, in cui vi è una sola superpotenza egemone, che ritenendo di avere in tasca la formula per la felicità universale, si sente calvinisticamente in dovere di imporla al resto del globo terracqueo, garantendo una vita agiata ai propri cittadini, generando guerre e miseria negli altri Paesi grazie allo stesso modello.

domenica 5 gennaio 2014

Siria, Ministro della Salute: più di 2.177.000 bambini sono stati vaccinati

Siria, Ministro della Salute: più di 2.177.000 bambini sono stati vaccinati contro la polio, che conferma il successo e l'impegno del settore sanitario per fermare la diffusione della malattia.
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Damasco / Il Ministro della Salute, il do...ttor Saad Nayef, ha discusso oggi con il responsabile delle strategie di supporto alle operazioni e ricerche sulla poliomielite presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Christopher Maher, gli sforzi da parte del Ministero della Salute per mettere fine alla diffusione della polio, e le campagne nazionali di vaccinazioni contro questa malattia.

Il ministro Nayef ha detto che il ministero aveva preso misure tempestive per prevenire la diffusione della polio, soprattutto nel governatorato di Deir Ezzor, lanciando sei campagne di vaccinazione.

Egli ha fatto sapere che la scorsa stagione, queste campagne hanno raggiunto più di 2.177.000 bambini, esso conferma il successo e l'impegno del settore sanitario nel prevenire e fermare la diffusione della malattia.

Da parte sua, Maher ha sottolineato che la strategia adottata dal Ministero della Salute per l’eradicazione della polio è la quella corretta e che essa rientra nel più alto livello di risposte internazionale a tale malattie.

Il Ministero della Salute ha annunciato un piano per lanciare altri sei campagne di vaccinazione, il primo è stato lanciato il mese scorso dopo aver scoperto 17 casi di polio, 15 dei quali a Deir Ezzor, e uno a Douma e uno ad Aleppo.

mercoledì 1 gennaio 2014

Il presidente, Vladimir Putin, Martedì, ha sottolineato il sostegno della Russia alla conferenza internazionale sulla Siria "Geneva 2."

ITAR TASS ha citato Martin Nesirky, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, dicendo che il Presidente Putin ha sottolineato il sostegno di Mosca a Ginevra 2 durante una conversazione telefonica con il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

Da parte sua, il Cremlino ha detto che le due parti hanno sottolineato la necessità di unire gli sforzi internazionali per combattere le minacce terroristiche nel mondo.

Russia continuerà a inviare aiuti umanitari in Siria
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Il Ministero degli Esteri russo ha annunciato in un comunicato che continuerà ad inviare aiuti umanitari al popolo siriano, in particolare durante l'inverno, e che tale aiuto sarà inviato sia alle popolazioni colpite dal terrorismo all'interno della Siria che ai siriani sfollati nei paesi limitrofi.

L'ultimo cargo russo, di 32 tonnellate di aiuti umanitari, è arrivato Lunedi, all’aeroporto al-Bassel in Lattakia.
 
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