sabato 30 novembre 2013

Siria, L’Era Del Colonialismo È Finita Per Sempre, Non Andiamo A Ginevra Per Cedere Il Potere.

Ministero degli Esteri e degli Espatriati Siriano.La Siria accoglie con favore la data annunciata del 22 Gennaio 2014, per la conferenza prevista di Ginevra 2, che è stata fissata dal Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, lo ha dichiarato una fonte ufficiale al ministero degli Esteri
 
La fonte ha sottolineato la reiterazione della Siria che parteciperà alla conferenza con una delegazione ufficiale che rappresenta lo stato siriano e che sarà fornita con le direttive del presidente Bashar al-Assad.
La fonte ha aggiunto che la delegazione porterà le richieste del popolo siriano, in primis eliminare il terrorismo.

“L’era del colonialismo è passata per sempre”, il Ministero degli Esteri ha sottolineato, in risposta alle dichiarazioni dei ministri degli Esteri francese e britannico e dei loro servi arabi che: il presidente al-Assad non avrà alcun ruolo da svolgere nella fase di transizione. “Ricordiamo a queste parti che non c’è ritorno all’epoca del diktat di assegnare o revocare governi”.
“Perciò, quello di cui hanno bisogno è di svegliarsi dai loro sogni, altrimenti se insisteranno su queste illusioni, non vi sarà alcuna necessità della loro partecipazione alla conferenza di Ginevra 2 “, ha detto la fonte del ministero degli Esteri.

“Il nostro popolo non permetterà a nessuno, chiunque sia, di saccheggiare il diritto esclusivo di determinare il proprio futuro e la leadership”, ha aggiunto la fonte, notando che il nucleo della conferenza di Ginevra2 è “di soddisfare, esclusivamente, gli interessi del popolo siriano e non gli interessi di chi sparge il suo sangue”.

La fonte ha affermato che la delegazione ufficiale siriana si recherà a Ginevra “non per cedere il potere a qualcuno, bensì per prendere parte nel determinare il futuro della Siria, assieme a chi è appassionato degli interessi e il bene del popolo siriano e in sostegno di una soluzione politica”.
La fonte del ministero degli Esteri ha detto: “Per quanto riguarda i mercenari dell’occidente colonialista e quelli creati dall’intelligence di questi paesi, non meritano alcun commento né alle loro azioni, né alle loro parole”.

Ha sottolineato che il popolo siriano, grazie alla loro consapevolezza, hanno rigettato quegli strumenti che hanno favorito l’intervento militare degli Stati Uniti in Siria e lo spargimento del sangue dei siriani”.

venerdì 22 novembre 2013

Come si devono vestire le donne in uno Stato Islamico

Questo Brochure è stato distribuito dallo Stato Islamico nell’Iraq e del Levante nelle zone di Aleppo controllate da loro, contenete le istruzioni per l’unica Burqa ideale per le donne del loro stato.
1- Fabbricato da un tessuto che non s...i attacca al corpo e non si piega.
2- Nero scuro non trasparente
3- Senza profumo attraente
4- Non deve essere ricamato, o colorato
5- Largo e spazioso che non prende la forma del corpo
Nota, la Burqa deve essere indossata dalla punta della testa fino ai piedi, che copre le dimensioni delle tette e delle spalle.

mercoledì 20 novembre 2013

SIRIA: INAUGURATA LA CAMPAGNA DI AIUTI

L'associazione Solidarité-Identitès e il Fronte Europeo per la Siria per aiutare i civili
 
Vuoi aiutare concretamente la Siria? Questo propongono i volontari europei, attivi con le loro iniziative benefiche anche qui a Roma.

“Latte in polvere per i bambini, sedie a rotelle per invalidi ed anziani e medicinali per gli ospedali, la lista di quello che può servire oggi in Siria è di certo più lunga, la nostra associazione darà il suo contributo in maniera mirata direttamente nelle zone più colpite del paese”, questa è solo una piccola parte della lunga lista di beni di prima necessità che i volontari dell’associazione Solidarité - Identités si impegneranno a raccogliere nei prossimi mesi, rende noto la presidente Ada Oppedisano.

La campagna di aiuti inaugurata oggi è svolta in sinergia con il Fronte Europeo per la Siria, realtà che come spiega il suo portavoce Giovanni Feola può contare sull’aiuto di “sostenitori in tutta Europa e grazie alla collaborazione preziosa della comunità siriana in Italia riusciremo ad alleviare un po’ di questo disagio e a dare un forte segnale di solidarietà e speranza targato Europa”.

Solo al termine della raccolta fondi, acquistati gli aiuti in forma materiale, avrà luogo la Solidarity Mission 2014 e gli attivisti si recheranno nuovamente a Damasco (la precedente missione si è svolta nel mese di settembre) dove distribuiranno gli aiuti alla popolazione bisognosa, attraverso la preziosa intermediazione di associazioni governative.

L’iniziativa di solidarietà risponde ad un’emergenza senza precedenti, lo stesso Simon Schorno, capo della Comunicazione del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) in Siria, ha infatti ammesso: "prima di arrivare qui sono stato in Yemen, Afghanistan e Iraq, ma non ho mai visto niente di simile, per la complessità della situazione e il numero delle forze in campo”. Attualmente la media dei rifugiati che giornalmente fuggono nei Paesi vicini è di circa 5mila, di questi, secondo gli ultimi dati Unhcr e Unicef, un milione sono minori. Cifre impressionanti, che testimoniano le condizioni di vita intollerabili in cui si trova la popolazione residente, obbligata dai terroristi ad abbandonare case ormai distrutte per trovare riparo altrove.

Le coordinate per donare sono: IBAN: IT-37-H-07601-03200-001016097071 per Ass. Vol. Sol.Id PayPal account: volunteers.solid@gmail.com

lunedì 18 novembre 2013

Missione solidale 2014: raccolta fondi europea per il Popolo siriano

Sol.Id lancia un’importante campagna di raccolta fondi di respiro europeo per l’acquisto di beni strettamente necessari per la popolazione siriana, considerata la gravissima carenza che interessa soprattutto le fasce più deboli della popolazione, come bambini, anziani ed invalidi di guerra. Con l’inizio delle ostilità che il Popolo siriano è stato costretto a subire da due anni a questa parte, le principali infrastrutture industriali sono andate distrutte e ora molti beni devono essere inevitabilmente importati, come i medicinali oncologici sottoposti ad embargo. La campagna per la Siria è una delle campagne solidali che Sol.Id lancerà nel prossimo anno; questa, nello specifico, si tramuterà nella realizzazione di una missione con la quale volontari europei porteranno direttamente in Siria beni di prima necessità, come il latte in polvere, medicinali e sedie a rotelle per invalidi. Sol.Id invita tutti a partecipare a questa importante azione solidale, a testimonianza del fatto che il Popolo europeo è vicino in maniera quanto mai concreta al Popolo siriano.


Puoi donare qui: IBAN: IT-37-H-07601-03200-001016097071 Ass. Vol. Sol.Id
oppure PayPal account: volunteers.solid@gmail.com

sabato 16 novembre 2013

Le mitiche milizie di Hizbollah al fianco di Bashar al Assad

“La Resistenza Libanese è oggi fonte di ispirazione per tutti i rivoluzionari del mondo intero, per tutti gli uomini liberi, per tutti gli onesti e per tutti quanti coloro si rifiutano di sottomettersi e di inginocchiarsi di fronte all’America”.
Mohammad Bakr al-Sadr

In occasione della Ashura, cerimonia religiosa che commemora il martirio di Hussein, nipote del Profeta Maometto ucciso dalle truppe del califfo omayyade nel VII secolo a Kerbala, portando ad uno scisma nel mondo islamico e alla divisione in sciiti e sunniti, il leader libanese di Hizbollah, Hassan Nasrallah, l’alleato più potente della Siria, di fronte a decine di migliaia di sciiti libanesi che hanno risposto alla chiamata, ha confermato che le milizie del “Partito di Dio” continueranno a combattere a fianco dell'esercito del presidente Bashar al Assad .

 "Abbiamo sostenuto più volte che la presenza dei nostri combattenti in Siria è volta a difendere la Siria che da sempre sostiene la resistenza libanese contro Israele e fino a quando la Siria sarà minacciata, la nostra presenza è giustificata e necessaria ", ha detto il leader sciita, che dopo aver sottolineato quanto sia illusoria la condizione di coloro che parlano del ritiro delle milizie per formare un governo in Libano, ha concluso: "Noi non negoziamo l'esistenza della Siria in cambio di quella del Libano per una manciata di ministeri, non permetteremo a nessuno di offendere la nostra dignità, essa non è cedibile con nessun altro valore al mondo, né con i soldi né con i poteri. Abbiamo pagato con il sangue per la nostra dignità ".

 Il Libano è senza governo da tempo, a causa delle divisioni politiche tra Hizbollah e le opposizioni filo-occidentali capeggiate dal partito "Mustaqbal" dell'ex premier Saad Hariri, un leader sunnita impegnato a sostegno della ribellione contro Assad.

 Il Movimento Hizbollah è al tempo stesso un partito e una milizia, nasce nel 1982 in risposta all'invasione israeliana del Libano ed è dotato di una potente ala militare.
Nel corso di quella guerra e negli anni immediatamente successivi, Hizbollah ha guadagnato molti consensi tra le popolazioni civili dei villaggi del Sud del Libano.
In un contesto di forte frammentazione e di totale incapacità dello Stato centrale libanese di organizzarsi in modo efficiente, ha costruito ospedali, scuole ed altri servizi di prima necessità, trasformandosi in movimento di popolo.

 La loro presenza al fianco della Siria di Bashar, ha come obiettivo quello della difesa delle minoranze religiose come sciiti e cristiani minacciate dagli estremisti sunniti.
Le sue mitiche milizie, che hanno sconfitto e umiliato l’esercito di Tsahal sul campo e, Israele lo sa bene, potrebbero rifarlo in qualsiasi momento, sono uno stimolo in più per il valoroso Esercito Arabo Siriano nella sua battaglia contro l’invasione mercenaria. - See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22652#sthash.uKKglLn8.dpuf

giovedì 14 novembre 2013

Arrivano i difensore della Patria

Le forze armate ha preso la sua decisione di ripristinare la sicurezza e la serenità su tutto il territorio della nazione, non si fermerà prima di compiere il suo compito ....
approfitta di quello che è rimasto di occasioni e prendi la tua giusta decisione, non gettarti nella rovina ...
Il tuo interesse è che tu torni fra la tua gente .. lascia la tua arma immediatamente e rivolgerti al più vicino posto di blocco.

 firmato il Comando Generale dell'Esercito e delle forze armate.

martedì 12 novembre 2013

Siria: l’esercito regolare avanza ancora

Damasco, 11 nov – In attesa dei colloqui internazionali a Ginevra, per cui però,come conferma l’inviato speciale dell’Onu e della Lega araba Lakhdar Brahimi, nessuna data è stata ancora confermata, l’esercito siriano riconquista postazioni chiave nelle maggiori città del paese. In seguito alla presa del villaggio strategico di Sabina, a sud di Damasco, avvenuta quattro giorni fa, dopo tre giorni di incessanti combattimenti le truppe regolari siriane hanno ripreso il controllo della Base 80. Si tratta di un’area fondamentale per le sorti del conflitto, nei pressi dell’aeroporto internazionale di Aleppo, che era chiuso ai voli civili poichè in mano alle forze jihadiste dal febbraio scorso. Dopo l’annuncio della televisione di stato, è arrivata anche la conferma dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), che ha poi comunicato la morte di 95 uomini tra i soldati dell’esercito e le forze antigovernative.

L’esercito siriano avanza anche nelle città vicino ad Aleppo, fino ad oggi controllate dai gruppi armati anti-Assad, di Tel Arn e Tel Hasel. Pochi giorni fa le truppe governative hanno inoltre ripreso controllo di un sobborgo meridionale di Damasco, altra zona chiave per consolidare le postazioni attorno alla capitale e rompere le linee jihadiste. L’annuncio della presa del sobborgo, confermato anch’esso dall’Osservatorio per i diritti umani, è stato diramato dai media di Stato: “l’ordine e la sicurezza sono tornati a Sbine, località ripulita dai terroristi”.

Nel frattempo il governo siriano ha comunicato la concessione di “un’amnistia presidenziale” per i disertori dell’esercito, specificando che tutti i militari che hanno abbandonato le fila delle truppe avranno 30 giorni di tempo per presentarsi in caserma senza subire conseguenze, mentre coloro che sono fuggiti all’estero possono rientrare in Siria da uomini liberi entro tre mesi.

lunedì 11 novembre 2013

L’Arabia Saudita sta addestrando circa 40.000 terroristi in Pakistan per inviarli in Siria

L’Arabia Saudita non si rassegna al fallimento della sua strategia per rovesciare il regime laico e socialista di al Assad in Siria e sta procedendo a costituire due battaglioni costituiti da 40.000 miliziani, mercenari provenienti da vari paesi, formati ed addestrati con l’aiuto del Pakistan, della Giordania, degli Emirati Arabi Uniti e del governo francese di Hollande.
Secondo la rivista statunitense Foreign Policy, questi due battaglioni dovrebbero partire per la Siria e vengono addestrati in questi giorni in Pakistan e in Giordania. L’Arabia Saudita provvede al finanziamento di questi battaglioni incluso il pagamento dei salari ai miliziani, i militari pakistani provvedono all’addestramento.

Il motivo per il quale si è deciso, da parte dei servizi sauditi, di realizzare queste formazioni di miliziani armati deve ricercarsi nel rifiuto degli USA di attaccare la Siria. Questo rifiuto ha spinto l’Arabia Saudita a passare all’azione diretta per rovesciare il regime di Assad.
Secondo il “Foreign Policy”, che cita l’analista dell’Istituto Carnegy, Yazid Sayegh, questo esercito, formato da 40.000 o 50.000 uomini, dimostra che Riad ha deciso di procedere ad un intervento militare in Siria indipendentemente dagli USA. L’Arabia Saudita è determinata a portare avanti l’azione militare secondo i propri piani.

Tuttavia il piano saudita incontra diversi problemi, incluso la instabilità del Pakistan e dei paesi vicini, come la Giordania, che si oppone ad un attacco alla Siria dal suo territorio.
A questo bisogna aggiungere l’incapacità degli USA e della Francia di organizzare ed unificare i vari gruppi terroristi.

D’altra parte nel nord della Siria e più precisamente nella località di Rayhaniyyè, ai confini con la Turchia, i sauditi ed i catariani lavorano per formare una nuova milizia che possa raggruppare il maggior numero dei gruppi terroristi che operano sul terreno.

A questi incontri hanno partecipato i leaders del così detto esercito sirio libero (ESL)e dei battaglioni Liwa al Tuhid, Sukur ash Sham , Yaish al Islam e la seconda brigata.
Si prevede di costituire un ufficio politico centrale a somiglianza della Coalizione Nazionale di Opposizione che è stata rifiutata come autorità da molte decine di gruppi integralisti.
Una fonte che ha assistito agli incontri ha riferito al giornale libanese Al Safir che la principale contesa riguarda il comando di questa formazione militare.
Il giornale aggiunge che la formazione assumerà il nome di “Esercito di Muhammad”.

L’obiettivo dell’Arabia Saudita è quello di costituire uno stato confessionale in Siria sotto la propria influenza.

sabato 9 novembre 2013

Lavrov: la Coalizione Nazionale sostiene di essere l'unico rappresentante del popolo siriano, ma in realtà non rappresenta nemmeno la maggioranza dei movimenti di opposizione.

La Coalizione Nazionale non è in grado di diventare un gruppo... unificante di tutta l'opposizione siriana: ne è sicuro il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Secondo il capo della diplomazia russa, la Coalizione Nazionale sostiene di essere l'unico rappresentante del popolo siriano, ma in realtà non rappresenta nemmeno la maggioranza dei movimenti di opposizione. Così Lavrov ha commentato il rifiuto della Coalizione Nazionale di recarsi a Mosca per preparare la conferenza di pace sulla Siria "Ginevra-2".

giovedì 7 novembre 2013

Siria, razzo colpisce a Damasco la nunziatura apostolica. Illeso il nunzio: «Devo ringraziare il mio angelo custode»

Oggi verso le sei di mattina un colpo di mortaio ha colpito il tetto della Nunziatura apostolica di Damasco. La dinamica dell’attacco è stata raccontata a Fides dal nunzio Mario Zenari: «Erano le sei e 35, io mi ero appena svegliato quando ho sentito un forte scoppio. Mi sono gettato sul pavimento, perché a volte i lanci di proiettili si susseguono uno dopo l’altro. Passato qualche minuto, ci siamo accorti che stavolta il colpo aveva raggiunto il tetto della nunziatura, provocando per fortuna solo danni materiali».

«RINGRAZIO IL MIO ANGELO CUSTODE». Il punto colpito si trovava proprio in corrispondenza della stanza del Nunzio, che ha detto di «ringraziare il mio angelo custode. Qui è pieno di pietre e calcinacci. Un muro è crollato ma per fortuna stiamo tutti bene». La nunziatura si trova nel quartiere centrale di Malki della capitale, non lontano dalla piazza degli Omayyadi, tra le più grandi di Damasco. Anche se monsignor Zenari non ha voluto parlarne, è quasi certo che l’attacco fosse mirato e provenisse dai ribelli.

«PREGHIAMO CHE LA GUERRA FINISCA». Non è la prima volta che a Damasco si verificano attacchi simili: «Sabato scorso due colpi di mortaio sono caduti sul convento dei francescani ad Aleppo – ha aggiunto – E nei mesi scorsi diversi obici hanno raggiunto la Città Vecchia di Damasco, dove sono concentrate molte chiese. Quella in corso in Siria è una guerra complicata. Preghiamo il Signore che tutta questa violenza finisca presto». Il nunzio ha anche dichiarato che non lascerà il paese: «Rappresentiamo il Papa in Siria e non lasceremo il Paese. Se dovessero continuare attacchi come quello di oggi, al massimo ci sposteremo in un altro quartiere».

martedì 5 novembre 2013

Siria. «Per le donne niente jeans, solo burqa». Il decalogo ultra islamico imposto dai ribelli ad Aleppo

Pubblichiamo una nota diffusa dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante nella parte della città di Aleppo da loro controllata. La comunicazione contiene le regole basate sulla sharia che i cittadini dovranno rispettare nella seconda città più importante della Siria.

1) È vietato alle ragazze e alle donne portare i jeans, i pantaloni e i pullover. Sono obbligate a vestire l’abito islamico, il burqa e l’abaya. Anche truccarsi è vietato.
2) È vietato fumare sigarette o il narghilè a partire dal 15 novembre.
3) I barbieri devono chiudere, è vietato tagliare i capelli agli uomini.
4) È vietato esporre nelle vetrine abiti femminili. Solo le donne possono vendere abiti femminili.
5) Le fabbriche di proprietà maschile che producono vestiti femminili o dove lavorano donne devono chiudere.
6) Le pubblicità nei saloni di parrucchieri femminili devono sparire.
7) Tutte le persone che pronunceranno il nome dell’”Esercito islamico dell’Iraq e del Levante” riceveranno 70 frustate.
8) È vietato alle donne consultare ginecologi maschi.
9) È severamente vietato ai giovani uomini di acconciarsi i capelli in modo moderno o inserire qualunque cosa nei capelli.
10) È vietato ai giovani portare i blue-jeans.


domenica 3 novembre 2013

The Washington Post: Nuove Mosse da parte dei paesi del golfo guidati dall’Arabia Saudita, per rafforzare il sostegno militare ai gruppi armati in Siria.

 
Paesi del Golfo Persico, guidati dall'Arabia Saudita, si stanno muovendo per rafforzare il loro sostegno militare ai “ribelli” terroristi siriani e sviluppare opzioni politiche indipendentemente dagli Stati Uniti sulla scia di quello che vedono,... secondo alti funzionari del golfo, un fallimento della leadership degli Stati Uniti in seguito alla decisione del presidente Obama di non lanciare attacchi aerei contro la Siria.

Anche se i sauditi e gli altri nella regione sono stati il fornitore principale di armi ai ribelli, da quando sono iniziati i combattimenti in Siria, più di due anni fa, e hanno collaborato in partenza con la CIA nell’operazione di addestramento e armamento all'opposizione, i funzionari hanno detto di aver rinunciato, in gran parte, agli Stati Uniti come leader e coordinatore dei loro sforzi.

Piuttosto, il programma dei sauditi di espandere i servizi di addestramento che operano in Giordania e di aumentare la potenza di fuoco delle armi inviate ai gruppi ribelli, che si trovano mentre combattono il governo siriano a lottare contro gli elementi estremisti fra di loro, sempre secondo i funzionari del golfo che hanno parlato a condizione di anonimato per preservare cortesia con gli Stati Uniti.

Cioè che i funzionari descrivono, un’operazione parallela indipendente dagli degli Stati Uniti è in discussione dai sauditi con gli altri paesi della regione, secondo i funzionari di diversi governi che sono stati coinvolti nei colloqui.

venerdì 1 novembre 2013

Siria, Ministro informazione attacca giustamente l'inviato Onu, Lakhdar Brahimi, "non è una persona onesta, usa doppio linguaggio"

Il ministro dell'informazione, Omran al-Zoubi, ha attaccato Brahimi in quanto usa un doppio linguaggio, in Siria parla in un certo modo e fuori cambi versione, non ha il coraggio di dire le cose come stanno, in tutta la sua conferenza stampa non ha neanche accennato la collaborazione del governo Siriano, evitando anche di precisare la presenza di al-Qaeda dello Stato Islamico e altri gruppi mercenari fanatici.

Il ministro dell'informazione al-Zoubi in una telefonata con il canale libanese al-Mayadeen ha ribadito che Brahimi ha parlato di concetti che non fanno parte del suo incarico come inviato ONU e mediatore per la preparazione di Ginevra 2, "Brahimi non riesce a comprendere la vera situazione sul campo, e cerca di usare una certa logica come se volesse soddisfare una parte ai danni di una altra, se veramente come dice la conferenza di Ginevra è solo per i siriano allora perché sta svolgendo tutto questo tour regionale?", si è domandato il ministro al-Zoubi.

"Speriamo che Brahimi svolga il suo ruolo più onestamente e in modo neutrale" ha concluso il ministro.
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