giovedì 25 aprile 2013

IRAN AVVERTE ISRAELE, STOP A NUOVE AZIONI

Il capo della Commissione sicurezza nazionale e politica estera del parlamento iraniano, Alaeddin Boroujerdi, ha messo in guardia Israele che se l'entita ebraica interverra' di nuovo in Siria ...si scatenera' una guerra a livello regionale.
Siamo sicuri che il regime sionista non agira' di nuovo nella regione, ha premesso Boroujerdi come riferisce l'agenzia semi-ufficiale iraniana Fars. Ma - ha aggiunto - se lo facesse la guerra non sara' limitata alla Siria.

sabato 20 aprile 2013

PUNTI SALIENTI DELL’INTERVISTA DEL PRESIDENTE ASSAD ALLA TV AL-IKHBARIYA 17 Aprile 2013:

DAMASCO - L'Occidente pagherà "caro nel cuore dell'Europa e degli Stat...i Uniti" il suo appoggio ad al Qaeda "in Siria, in Libia e altrove".
Lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad in un'intervista rilasciata alla tv siriana in occasione dell'anniversario dell'Indipendenza della Siria.
Il presidente ha aggiunto che l'attuale governo non ha altra scelta che la vittoria finale contro le bande armate, perché l'alternativa è la fine della Siria. Il presidente siriano Bashar al-Assad resterà il potere fino a quando lo vorra’ la decisione del popolo": lo ha affermato lo stesso presidente Assad avvertendo che il conflitto potrebbe anche allargarsi alla Giordania, dove ieri gli Stati Uniti hanno annunciato il prossimo dispiegamento di 200 effettivi data la situazione nella regione.

lunedì 15 aprile 2013

Nuovo Attacco Terroristico

In un nuovo attacco jihadistico sui santuari e luoghi sacri. I terroristi della fronte Nusra di al/Qaeda hanno fatto saltare in aria la Chiesa latina di Deir ez-Zor.

domenica 14 aprile 2013

Siria. Ora anche gli Usa temono la deriva islamista

I recenti sviluppi del conflitto siriano continuano a essere al centro dell’agenda politica internazionale. Superato il nulla di fatto nel summit del G8 di Londra di giovedì scorso - nel corso del quale i ministri degli Esteri dei Paesi più industrializzati non sono riusciti a trovare un’intesa sulla crisi in corso da circa due anni - a preoccupare la comunità internazionale occidentale, e non, è ora il pericolo di una possibile deriva islamista che sembra già prendere piede all’interno della Siria.
A riportare il problema all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale e delle grandi potenze mondiali è stato il recente giuramento di fedeltà fatto al leader di al Qaida, Ayman al Zawahiri, dal fronte al Nusra, gruppo armato estremista che combatte al fianco delle milizie ribelli del sedicente Libero esercito siriano.
“Lo scenario più probabile che abbiamo davanti, anche dopo la caduta di Assad, è quello di una situazione ancora più frazionata, sia a livello geografico che settario”, ha constatato nel corso della sua audizione al Congresso di ieri il numero uno dell’intelligence statunitense, James Clapper (foto), secondo il quale questo tipo di situazione potrebbe protrarsi “per un certo periodo di tempo, almeno un anno, un anno e mezzo”. Il direttore della National Intelligence Usa ha poi sottolineato come la presenza di formazioni estremiste all’interno del Paese arabo sia ormai molto diffusa, stando ai dati in possesso delle autorità nordamericane, infatti, gruppi islamico-radicali sarebbero presenti “in 13 delle 14 province siriane”. Infine, Clapper ha voluto ammonire i presenti dal sottovalutare il pericolo rappresentato da questa presenza. Secondo il capo dell’intelligence, infatti, nonostante il numero dei jihadisti sia inferiore a quello dei milizani del Les e dei soldati dell’esercito di Damasco, ciò “non è indicativo della loro reale influenza”.

Una presa di coscienza importante da parte del numero uno dei servizi segreti statunitensi, che rilancia così anche i timori israeliani espressi più volte nel corso della crisi e che non a caso hanno spinto Tel Aviv a rimanere a lungo ai margini della questione. Clapper, tuttavia, si è limitata a lanciare l’allarme riguardo a un possibile scenario futuro, omettendo, forse volontariamente, di sottolineare quanto il problema sia in realtà estremamente attuale. Sempre ieri, infatti, il quotidiano arabo al Hayat, ha rivelato l’esistenza di tribunali istituiti proprio dal fronte al Nusra, nelle aree controllate dai ribelli nel nord della Siria. Tribunali che si occuperebbero di amministrare tutti gli affari correnti della popolazione locale, come i matrimoni, le successioni e i contratti commerciali, il tutto sotto la supervisione di un gruppo di avvocati passati con la formazione islamica, nota per i suoi rapporti con al Qaida. Lo stesso quotidiano rivela poi come siano presenti sempre nelle stesse aree altri gruppi fondamentalisti, come le brigate salafite Ahrar al Sham e le falangi del Monoteismo. Sebbene i comitati locali abbiano tentato più volte di prendere le distanze da queste formazioni, le milizie ribelli non hanno mai potuto negare di aver compiuto azioni militari congiunte con loro. “Ci troviamo di fronte ad al Qaida e non ad una rivoluzione pacifica. Sono stati messi a nudo ed è chiaro che avevano mentito. Si tratta di un programma sostenuto economicamente, militarmente e politicamente dall’occidente e da coloro i quali controllano i media”, recitava ieri un editoriale del quotidiano siriano al Watan, sul quale si leggeva infine che “a due anni di distanza dall’inizio del conflitto sta iniziando a emergere le verità e ora anche i rappresentanti di al Qaida in Iraq hanno ammesso di essere coinvolti nella guerra”.
Una lettura della situazione che rispecchia in pieno anche la posizione del governo di Damasco, che proprio in questi giorni ha chiesto alle Nazioni Unite di inserire almeno il fronte al Nusra nella “lista nera delle organizzazioni e delle personalità legate all’organizzazione terroristica al Qaida”. Le potenze occidentali intanto continuano a far finta di non vedere, consce forse delle proprie responsabilità nella vicenda, che le ha viste erogare soldi e materiale a una presunta opposizione della quale in più occasioni in passato hanno anche ammesso di non conoscere la composizione.
I leader Usa e quelli Alleati si limitano a lanciare accuse casuali e rilasciare dichiarazioni roboanti, come quella secondo la quale sarebbero in possesso di “prove solide” dell’utilizzo di armi chimiche nel Paese arabo, senza tuttavia specificare ai danni di chi.

 Nuovi scontri nelle zone curdeLe milizie ribelli sono riuscite ieri a entrare per la prima volta nella città di Qamishli, situata nell’area della Siria a maggioranza curda nei pressi del confine con la Turchia, dando vita a violenti scontri con i militari dell’esercito di Damasco che presidiano la zona. Una battaglia che secondo Peshwa Bahlawi, giornalista siriano contattato dall’Ansa, potrebbe essere determinate per il futuro controllo dell’intera area, alla quale la Turchia, alleata e sostenitrice delle truppe dissidenti, aspira da tempo.

mercoledì 10 aprile 2013

COMANDO ESERCITO ARABO SIRIANO: GHOUTA ORIENTALE CAMPAGNA DI DAMASCO TOTALMENTE SOTTO CONTROLLO

DAMASCO - Il Comando Generale dell'Esercito e delle Forze Armate Siriane ha annunciato che le Forze Armate hanno effettuato un...a operazione speciale nella zona orientale di al-Ghouta nella campagna di Damasco, che ha portato a prendere pienamente il controllo della zona.

In una dichiarazione ufficiale, il Comando Generale ha detto che l'esercito siriano sta continuando la sua missione di rintracciare ed eliminare i terroristi di Jabhet al-Nusra ed i mercenari della NATO, e che, come parte del piano del Comando Generale per liberare le campagne fuori Damasco dal terrorismo, le Forze Armate hanno effettuato un'operazione speciale nella zona orientale di al-Ghouta nelle campagne di Damasco, in collaborazione con i cittadini onesti che li hanno guidati nella zona per prenderne pienamente il controllo.

Il Comando Generale ha detto che il lavoro è ancora in corso, per espellere dai loro nascondigli le restanti cellule di terroristi totalmente dell'area del Ghouta e dalla campagna di Damasco, ed infine ripristinare la sicurezza in tutta la Siria.

Nella dichiarazione il Comando Generale dell'Esercito e delle Forze Armate Siriane ha anche detto che continuerà ad annunciare i progressi e le conquiste dell'esercito siriano nella lotta contro i terroristi sul terreno, ringraziando tutti i cittadini onesti per la loro collaborazione con le Forze Armate Siriane.

Il Comando Generale ha infine ribadito le richieste nei confronti di coloro che sono stati ingannati, affinché depongano le armi e le consegnino nelle mani delle autorità militari, in modo che il loro stato giuridico si possa risolvere tornando sulla giusta strada della legalità, la sola che possa aiutare a fermare lo spargimento di sangue e a ripristinare la sicurezza e la stabilità nel paese.
 

sabato 6 aprile 2013

THE TIMES: MILIZIANI DI HAMAS AL FIANCO DEI TERRORISTI IN SIRIA

Miliziani dell'ala militare del movimento islamico di Hamas stanno addestrando e combattendo al fianco dei “ribelli” siriani, segnalando un totale voltafaccia da parte del... gruppo islamico, che una volta era uno dei più fedeli alleati del presidente siriano Bashar Assad.
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Citando fonti diplomatiche anonime, il Times di Londra ha riferito, Venerdì che membri della brigate Izz ad-Din al-Qassam sono impegnati nella lotta in Siria al fianco dei “ribelli” siriani.
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Un certo numero di fonti arabe ha detto al Times che Hamas possa essere coinvolto in Siria per volere del leader del Qatar.
Alcune fonti hanno detto al giornale che i consulenti di Hamas stavano usando la loro esperienza e competenza nella costruzione di gallerie e tunnel come quelle a Gaza, dove vengono portati armi e merci nella Striscia attraverso condotte sotterranee, per preparare il terreno ai “ribelli” ad attaccare il centro di Damasco

giovedì 4 aprile 2013

Una giornalista della rete Americana CNN, ha ricevuto ordine di “demonizzare” la Siria e l’Iran.

La giornalista Amber Lyon, che lavorava per la conosciutissima rete televisiva statunitense CNN, ha rivelato, che ha ricevuto “ordini” durante il suo lavoro per la rete televisiva, di trasmettere delle false notizie e di escluderne altre sfavorevoli all’amministrazione USA, al fine di creare nella mente dell’opinione pubblica un idea che favorisca il lancio di un attacco contro Siria e Iran.
Questa affermazione, è stata riportata da uno dei principali siti internet Slovacchi, nel quale la giornalista affermava che i grandi media americani lavorano alacramente al fine di creare una propaganda contro questi due paesi, e favorire nell’opinione pubblica un consenso ad un progetto di invasione militare ‘da parte delle USA e delle coalizioni occidentali e altri paesi orientali contro questi due paesi ora nell’occhio del ciclone destabilizzatore’ (NdT).
La giornalista ha rivelato che lo stesso scenario utilizzato alla vigilia del lancio della guerra contro l’Iraq, è stato preparato al fine di essere ripetuto ora che la Siria e l’Iran sono oggetto di una demonisazzione costante.
Ha inoltre a affermato che la rete CNN esegue delle manipolazioni, e lavora alla creazione di notizie false, facendo una attenta cernita delle notizie, e che per questo lavoro la rete riceve molti soldi dal governo Americano e da altri paesi, in cambio dei contenuti tendenziosi delle notizie. H. Said (fine articolo)
Oramai la falsità e l’illegalità con la quale le nazioni Occidentali manovrano in molte parti del mondo Mediorientale in nome di una effimera libertà, è diventata assordante. Furbesche e menzognere manipolazioni delle notizie tramite media compiacenti continuano a tenere l’opinione pubblica assopita ed insensibile alla tragedia che stà vivendo la Siria ed il suo popolo, ad opera di servizi segreti di paesi ex potenze colonialiste Europee e non, assieme agli USA, i moderni invasori del mondo, e con l’aiuto dei loro servi dela Penisola Araba, ridotti ad una semplice banda di finanziatori senza onore, ed esecutori della trama tessuta contro i loro stessi “fratelli”. Senza vergogna viene manipolata la religione, la libertà, il diritto all’autodeterminazione del popolo Siriano ecc. E tutto questo per garantire la sopravivenza dello stato più aggressivo e più razzista ed egoista mai esistito : Israele.
I Siriani però non si arrenderanno Mai! Noi staremo sempre qui a raccontarvi le vergognose e spregevoli trame del complotto ordito da menti avide di richezze e di potere . Viva La Siria, Viva il nostro Esercito Arabo Siriano, Viva il Presidente Bachar al Assad ed onore a tutti i Siriani patrioti.
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